Intervista a Pier Cortese

Era…un omaggio


Intervista a Pier Cortese


Incontriamo con piacere un altro interessante artista che abbiamo imparato a conoscere
grazie alla sua collaborazione con Matteo Becucci, in particolare per il singolo “Era di
maggio” scritto insieme a Francesco Sighieri, Pio Stefanini e, appunto, Pier Cortese.

Ciao Pier, grazie per aver accettato l’intervista.

Partiamo da qualche cenno sulla tua carriera: sei
annoverato come secondo classificato al Giffoni Film
Festival sezione musicale del 2000 e quello stesso anno hai
aperto i concerti in trio di Carmen Consoli, Max Gazzè e
Paola Turci.

Ma il primo vero successo di pubblico è poi arrivato solo 5
anni dopo con un tormentone estivo, “Souvenir”.

Successivamente hai vinto diversi premi tra cui quello a Mia Martini nel 2006 anche se
l’anno dopo hai avuto scarso riscontro con una partecipazione sfortunata a Sanremo.

D.: Ritieni che fare musica d’autore penalizzi la popolarità e che anche un artista più
impegnato debba prima o poi sottoporsi alla legge del brano commerciale, o è meglio
restare meno popolari ma più fedeli alla propria identità musicale?

Pier: La vittoria è fare quello che più ci somiglia e godere il benessere della propria onestà
artistica; che sia una canzone da radio o un cortometraggio o un momento musicale.

Quest’anno hai in corso un progetto che si chiama
Discoverland insieme a Roberto Angelini.

L’idea è quella di riscoprire pezzi importanti della
storia della musica italiana e straniera. Il concerto
è un mash up di canzoni nel quale voci, chitarre,
steelguitar, I-phone ed elettronica si intrecciano
dando origine a un colore musicale
completamente nuovo.


D.: Pensi che oggi sia già stato musicalmente scritto di tutto e che quindi queste
sperimentazioni aiutino a dare nuove prospettive alla musica?

Pier: Penso che sia importante ogni tanto fare un passo indietro per capire come andare
avanti. Nello specifico oltre a sperimentare dal punto di vista sonoro ci piace l’idea della
Discover, cioè di vedere da un altra prospettiva opere importanti.


D.-Come e quando hai conosciuto Matteo Becucci? E’ nata subito un’intesa per la scrittura
di alcuni testi del suo ultimo lavoro o c’è voluto tempo per amalgamare i vostri stili?

Pier.: Con Matteo ci siamo conosciuti in campo...(con la nazionale cantanti) ed è nata subito
un intesa...in campo. Ovviamente è stato il preludio a un intesa umana e anche artistica.
Ci sono voluti solo due giorni di agriturismo
toscano-musicale per divertirsi a scrivere delle cose insieme senza il bisogno
necessariamente di incontrarsi da qualche parte ma semplicemente scambiare sensibili
pensieri.


Parliamo in particolare di “Era di maggio”, singolo che è attualmente in rotazione: Matteo
racconta spesso nelle interviste di un momento creativo tra voi due, Francesco Sighieri e
Pio Stefanini, ma in particolare della tua conoscenza della musica classica napoletana.


Pare che nel pensare a una ballad da inserire nel CD, tu ti sia messo a cantare i versi della
versione partenopea “Era de maggio” e da lì sia venuta l'ispirazione a fare appunto un
omaggio a questo capolavoro.

D.: Puoi raccontarci questo momento creativo dal tuo punto di vista?

E magari qualche episodio simpatico da “dietro le quinte”?

Pier: Si la musica napoletana è una scuola melodica importantissima, in realtà cercavamo
qualcosa che avesse i lineamenti di Matteo perché ci sembrava che nelle sue avventure
musicali precedenti non avesse espresso ancora la sua sensibilità musicale e non avesse
trovato qualcosa di veramente suo. Effettivamente non ricordo perché siamo partiti da Era
de Maggio anche se ho la sensazione che sia un "Mese" che gli doni particolarmente.
Per il resto grandi risate con Pio e Sego, gelati a studio, palleggi sul prato e pensieri belli…
ah Matteo mi regalò anche un paio di scarpe che porto ai piedi mentre vi scrivo.


D.: Nello scrivere a più mani succede che poi non si possano più distinguere le cose scritte
da uno piuttosto che da un altro…

Possiamo sapere se invece c’è una frase in particolare o comunque un senso che è tutto
esclusivamente da attribuire a te?


Pier: "che c'è un tempo per tutte le cose noi non siamo sbocciati e...le rose...era di maggio
e adesso non è"

D.: Praticamente una delle frasi più belle e significative allora!!!

Pensi di fare altre collaborazioni in futuro con Matteo, magari anche qualche duetto live?
Parlaci in pratica dei tuoi progetti futuri con o senza Matteo.

Pier: Le collaborazioni sono linfa vitale artistica e io ne sono dipendente. Sicuramente
avremo altre occasioni con Matteo, intanto collaboro con Fabrizio Moro come produttore e
autore del suo prossimo disco, con Niccolò Fabi come musicista live di chitarra e Ipad, con
Angelini con Discoverland e quando mi sento punzecchiare scrivo qualcosa per me che non
so quando ma prima o poi vi farò ascoltare.

Ottimo, allora potremo avere tantissimi modi per seguire te e la tua splendida arte…
Grazie ancora per la…cortese intervista!!
Pier: In bocca al lupo a Matteo e a tutti voi e abbracci.
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CREDITS:
intervista a cura dello Staff del Matteo Becucci Magazine

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